LOCATION: REGENSBURG, GERMANY
PROJECT DATE: 2013
PROJECT: CARLO BERARDUCCI ARCHITECTURE, MODO STUDIO, FABI ARCHITEKTEN
PROJECT TEAM: CARLO BERARDUCCI, FABIO CIBINEL, ROBERTO LAURENTI, GIORGIO MARTOCCHIA
PROJECT LEADER: CARLO BERARDUCCI
COLABORATORES: LUIGI FILETICI, MARCO FOLCHI, ROSSELLA LANARI, MARIA LEPORELLI
LOCAL ARCHITECT: FABI ARCHITECTEN
Categoria Progetto: Costruzioni in calcestruzzo
SHAFFNERQUARTIER REGENSBURG
LOCATION REGENSBURG, GERMANY
PROJECT DATE 2015
PROGRAM MIXED USE, RESIDENCES, COMMERCIAL, PARKING
BUILDING AREA SQM 6800
CLIENT PRIVATE
PROJECTCARLO BERARDUCCI ARCHITECTURE
SELECTED FOR THE ARCHITETCURE TOMORROW GALLERY AT MIPIM UK 2015 IN LONDON
HTTPS://AT.ARCHITECTSJOURNAL.CO.UK/
VILLA A MARBELLA
LOCATION MARBELLA SPAIN
PROJECT DATE 2014
PROGRAM PRIVATE VILLA WITH POOL AND FALLINGWATER
BUILDING AREA SQM 1200
CLIENT PRIVATE
PROJECTCARLO BERARDUCCI ARCHITECTURE
Villa ED
La casa è collocata ai piedi della collina Lombarda, nel nord Italia. La configurazione a corte aperta, ottenuta con una impostazione planimetrica ad “L”, è stata scelta come giusto bilanciamento fra una generosa apertura sul paesaggio di campagna ed una parziale chiusura dell’area dedicata all’ingresso ed alla piscina, che conferisce a questi spazi, rialzati rispetto alla strada, una maggiore privacy. Il mix progettuale fra elementi di apertura ed elementi di protezione è stato ripreso anche nella scelta di un importante aggetto di gronda, che interessa l’intero edificio, ed al tempo stesso di grandi aperture vetrate: questi due elementi si giustificano vicendevolmente dando luogo ad una perfetta esposizione solare (maggiormente protetta nei mesi estivi e completamente esposta nei mesi invernali). Il grande solaio intermedio funge quindi da protezione per il piano terra e contemporaneamente da terrazza per il primo piano. In prossimità dell’area living l’aggetto diventa più esteso fino a creare un vero e proprio portico, posto in posizione intermedia fra l’interno della casa e l’area piscina.
Il disegno elementare è rafforzato dall’uso di un limitato numero di materiali dalle caratteristiche al contempo ecologiche e tecnicamente efficienti: le gronde sono rivestite con elementi estrusi in fibra di legno, il corpo notte è completamente rivestito con pietra naturale di provenienza locale, che garantisce un contrasto netto con l’intonaco bianco dell’area giorno ed al tempo stesso massimizza l’isolamento acustico degli interni. Il pavimento interamente flottante degli esterni integra nel disegno e nei materiali il rivestimento ed il bordo della piscina. I serramenti sono per la maggior parte incassati nel pavimento flottante e nella controsoffittatura; le parti apribili sono rimarcate con uno spessore maggiore del profilo. La casa è il risultato di una ricerca progettuale sugli esiti inaspettatamente complessi di un disegno architettonico molto semplice. La ricerca di una semplicità formale che permetta la percezione di aspetti primitivi della costruzione architettonica: la protezione e la contemplazione, la prospettiva dinamica, i percorsi, le proporzioni, gli elementi costruttivi essenziali.
Bedonia
Casa Privata | Private House
Bedonia (Parma) 2003 – 2006
“All material in nature, the mountains and the streams and the air and we, are made of light which has been spent, and this crumpled mass called material casts a shadow, and the shadow belongs to Light”.
Louis I. Kahn
Situata sulle colline di Bedonia, vicino a Parma, la casa occupa un isolato belvedere con affaccio sul paesaggio circostante. La forma dell’edificio trae spunto dal lotto in discesa e dalla posizione panoramica, accentuandone l’effetto con un tetto a singola falda e una pianta a corte circolare aperta. La superficie di calpestio di 280 mq è distribuita su due livelli. Il piano terra comprende un soggiorno con sala da pranzo e cucina, due bagni e due camere da letto. Al piano primo si trovano due camere da letto, due bagni, un soggiorno e una biblioteca. Le stanze sono organizzate intorno a uno spazio di forma circa ellittica. Le finestre, di forma irregolare, hanno davanzali in pietra e infissi in legno. I pavimenti sono in legno di ciliegio e pietra locale mentre i muri sono bianchi. In questa casa, la luce gioca il ruolo di definire i volumi e gli spazi dell’abitazione. In contrasto con la luce chiara di una tipica glass house, la forma e i materiali insieme alle proporzionate aperture delle finestre di questa casa di mattoni, contribuiscono a generare un tipo di luce “vissuta.”
Situated among the gently rolling hills of Bedonia near Parma, Italy, the house occupies an isolated belvedere overlooking the surrounding landscape. The shape of the building makes the most of its sloping site and panoramic position, heightening the effect with a single pitch roof and an open circular court plan.
The 280 sqm (3000 sqft) area is divided between two levels. The lower floor comprises a living area with dining room and kitchen, plus two bathrooms and two bedrooms. At the second level lie two bedrooms, one bathroom, a living room and a library. The rooms are organized around a slightly elliptical space. The irregular windows have stone thresholds while the frames are made of wood. The floors are cherry wood and local sandstone while the walls are tinted white. In this house, light is the leading player defining the house’s volumes and spaces. As opposed to the clear light of a typical glass house, the shapes and the materials conspire with the proportioned windows of this brick house to generate a kind of “spent” light.
Custoza Hills
L’esigenza della committenza di costruire 8 ville tra le colline di Custoza, ha obbligato a ragionare su come si potesse trasformare questo luogo. Partendo dalla lettura delle geometrie e movimenti del paesaggio, il progetto si sviluppa ricercando le stesse linee. E’ nato un interessante studio dell’architettura come interpretazione dello spirito di un luogo, tra situazioni inaspettate di interno ed esterno, di casa e giardino.
Tipo di intervento: 1° PREMIO CONCORSO PROGETTAZIONE
Data di progettazione: 2010
Luogo: Custoza, Verona
Progettisti: arch. Saverio Antonini, OWC Arkitektur Studio, arch. Carlo Mezzino, arch. Licia Lavagnoli, arch. Marco Buonadonna, arch. Juan Anguita
Superficie area di intervento: 14.000 mq
Superficie coperta villa tipo: 397 mq
Le Terrazze
Un cantiere incompiuto incombeva, col suo scheletro di cemento, su quella porzione di marca trevigiana situata a nord di Treviso, tra il centro di Villorba e la Statale 13 Pontebbana, importante arteria di collegamento del territorio veneto. Da oltre sedici anni questa presenza ingombrante, originariamente destinata ad accogliere un grande centro commerciale, versava le sue ombre grigie e lugubri sul contesto circostante. L’incompiutezza, dovuta anche all’evoluzione delle norme urbanistiche che regolamentavano l’edificazione nella zona, è terminata con l’approvazione del Piruea, il piano integrato di riqualificazione urbana e ambientale che ha veicolato il completamento della costruzione. La progettazione architettonica è stata condotta ed eseguita dallo Studio di Architettura Marco Piva. Le Terrazze hanno fornito l’occasione per dimostrare che è possibile recuperare una struttura esistente destinandola a funzioni abitative e di servizio, in una nuova concezione di edificio polifunzionale. Secondo e più evoluto episodio di progettazione, dopo Next 2, l’edificio multifunzionale già realizzato da Marco Piva ad Osaka, in Giappone, Le Terrazze combinano lo spazio abitativo con la fruizione di numerosi ambienti destinati alla collettività. Un albergo, un auditorium per manifestazioni culturali, un centro benessere, un ristorante, un’area commerciale e artigianale, un residence con varie tipologie abitative, si rivelano strutture adatte ad aggregare gli abitanti del complesso ma anche ad agevolare i rapporti esistenti tra edificio, città e territorio. E’ una soluzione, questa, che mira al rafforzamento delle relazioni sociali nel rispetto delle tradizioni abitative e culturali del luogo. “Le città sono luoghi eccellenti dove vivere, non solo per le comodità che offrono, di gran lunga superiori ai disagi, ma anche per le numerose opportunità sociali, culturali e di servizio che possono offrire. Anche le aree suburbane esterne alle città, al limite tra territorio agreste e costruito, possono esprimere particolari qualità per la vita sociale. Soprattutto le aree che, pur mantenendo legami con il territorio e le sue tradizioni abitative e sociali, stanno subendo rapide trasformazioni attraverso la combinazione, spesso caotica, di aree residenziali, commerciali e di servizio. Questi territori costituiscono un ambiente particolarmente stimolante per l’individuazione di forme innovative e integrate di abitazioni e funzioni ad esse correlate. I nuovi concetti architettonici, talvolta derivati dal riutilizzo di strutture industriali e commerciali dimesse, possono rendere soluzioni formali e funzionali talmente avanzate e innovative da attribuire nuove qualità alla vita residenziale nelle aree suburbane, anche attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie e nuovi sistemi gestionali, come nel caso de Le Terrazze di Treviso, nate dal recupero di un cosiddetto “ecomostro” sostiene l’architetto Marco Piva. Il centro polifunzionale Le Terrazze si inserisce nel territorio trevigiano con un impianto composto e scenografico, che conferisce valore alla costruzione. Le ampie terrazze digradanti, il verde che, pensato come elemento architettonico, percorre scale, giardini pensili, balconi, davanzali e parco esterno. La grande “piazza” a cielo aperto che polarizza la vita del complesso, come un’antica corte che si impreziosisce di elementi attrattivi. E poi gli innumerevoli e diversificati servizi: i parcheggi per gli abitanti della struttura, coperti e scoperti, la palestra, il ristorante, gli uffici commerciali, il centro fitness. Dal recupero del passato nasce un progetto dal pensiero innovativo, piacevole da vivere o, semplicemente, da fruire. Un’opportunità per accrescere i servizi destinati a residenti, imprenditori, turisti. Un ambito ricco di stimoli dove abitare, lavorare, socializzare, fare acquisti o rilassarsi. Le Terrazze si articolano su più piani orientati a diverse destinazioni d’uso, al tempo stesso distinte e collegate tra loro. La maglia strutturale di pilastri e travi che caratterizzava fortemente l’impianto preesistente è stata tradotta in un edificio a volumi digradanti, dove le terrazze sfruttano gli arretramenti delle facciate, mentre ascensori, scale, collegamenti verticali solcano i dislivelli volumetrici e garantiscono efficienza alla struttura. Le campiture cieche dell’edificio si sono accese di tonalità rosse, i collegamenti di sicurezza hanno adottato profili più morbidi, smorzando la rigidità intrinseca della struttura e consentendo l’interazione dei flussi senza scadere nella loro sovrapposizione. I pilastri, a scopo scenografico notturno, accolgono internamente un sistema di illuminazione che permette di diffondere la luce lungo l’intera struttura, mentre le facciate vetrate possono essere protette da un sistema di schermature solari dinamiche che si adattano alle condizioni climatiche esterne. Materiali tecnici come vetro, acciaio, alluminio e teak si armonizzano ai materiali di rivestimento interno, personalizzabili tra legno, marmo, gres porcellanato o mosaico. I piani sono così suddivisi: il piano interrato prevede parcheggi per gli abitanti della struttura e per gli utenti delle zone comuni; il piano terra, destinato alle attività commerciali, ha il compito di interrelarsi con il contesto urbano; il piano primo è destinato a uffici, spazi espositivi e altre attività artigianali; il secondo piano ospita un hotel a quattro stelle, il terzo piano accoglie abitazioni private e il quarto piano si caratterizza fortemente per la presenza dei giardini pensili di pertinenza delle abitazioni sottostanti. Il complesso, con l’effetto scenico degli elementi strutturali, gioca sui temi della trasparenza e dell’opacità grazie anche alla scelta dei materiali di rivestimento e finitura. Il tema del verde fornisce il trait d’union tra il contesto bucolico circostante e quello iperattivo della Pontebbana su cui affaccia la struttura. Disegnato come un landscaping omogeneo, stimola il rapporto simbiotico col territorio e offre occasioni di socializzazione. Nell’ottica di una maggior riduzione dell’impatto ambientale è stato previsto anche l’uso di tecnologie di gestione avanzate: gli appartamenti possono essere governati da sistemi di automazione, controllo, gestione e telecomunicazione. Nelle aree pubbliche sono stati ricavati spazi tecnici capaci eventualmente di ospitare tecnologie alternative di generazione elettrica. Per un’efficace gestione dei consumi, nelle aree private si è optato per sistemi di riscaldamento e condizionamento a pavimento. L’intero complesso rispetta i parametri di comfort e qualità attribuiti a un edificio intelligente. E il piacere esperienziale si traduce in qualità di vita. Credits: Progetto architettonico: Studio Marco Piva Progetto Strutturale: Tecnobrevetti Direzione Lavori: Tecnobrevetti Impianti Elettrici e Meccanici: Studio Vincenzo Conte Proprietà: Idea Verde srl PIANO INTERRATO – spazi tecnici di pertinenza dell’intera struttura – 198 parcheggi così distribuiti: 75 hotel – 17 direzionale – 44 residenza – 16 artigianato – 13 + 6 commerciale – 27 privati PIANO TERRA – 168 parcheggi privati – 119 parcheggi pubblici – aree comuni dell’hotel – sale meeting – aree comuni del residence – ristorante / bar – aree commerciali – aree artigianali – centro benessere – piscina PIANO PRIMO – camere hotel: 37 camere standard di cui 1 junior suite – 32 alloggi residence – aree artigianali – centro direzionale PIANO SECONDO – camere hotel: 37 camere standard di cui 1 junior suite – 18 alloggi residence PIANO TERZO – 21 appartamenti privati di varia metratura PIANO QUARTO – terrazza privata collegata agli appartamenti del terzo piano
Villa Flo
Una casa unifamiliare immersa in un uliveto che degrada verso il mare.
CASA T°P
Casa TP è la prima Passivhaus Plus realizzata in Italia e tra le prime 5 al mondo.
Il progetto nasce dalla cultura e dalla sensibilità dei committenti che credono fortemente all’importanza di gestire con rispetto e lungimiranza le risorse energetiche del pianeta.
L’edificio si trova a Chiaverano, un piccolo paese situato sulle colline dell’Anfiteatro Morenico d’Ivrea, in una cornice suggestiva tra il verde, i laghi e i terrazzamenti coltivati con viti e ulivi.
Proprio questi ultimi sono gli elementi ispiratori del progetto architettonico: la copertura piana e la facciata principale dell’edificio, rivestita in pietra, richiamano i muri di contenimento dei terrazzamenti, mentre il pergolato addossato alla facciata, avente funzione di elemento frangisole, trae ispirazione dal territorio circostante, in particolare dai tradizionali pergolati utilizzati per la viticoltura.
Il fabbricato certificato secondo il protocollo Passivhaus ha un involucro edilizio che garantisce elevate prestazioni, sia nel periodo invernale che in quello estivo. L’isolamento non presenta discontinuità e delimita perfettamente tutto il volume riscaldato.
La struttura dello stesso è realizzata in calcestruzzo cellulare autoclavato portante con cappotto termico, tetto piano in legno e platea di fondazione in cemento armato. Ai serramenti con telaio in legno e triplo vetro spetta il compito di sfruttare la radiazione solare nel periodo invernale e mediante sistemi fissi e mobili la schermatura nel periodo estivo.
L’impianto di climatizzazione è costituito da una pompa di calore aria-acqua con radiante a pavimento a bassissima temperatura che si occupa anche della produzione dell’acqua calda sanitaria. La vmc centralizzata ricambia l’aria all’interno degli ambienti e controlla i livelli di CO2 e umidità. Un sistema domotico molto semplice consente il continuo monitoraggio dei consumi e la gestione dei carichi elettrici principali.
Sul tetto sono istallati 6 kW di pannelli fotovoltaici per la copertura del fabbisogno elettrico complessivo del fabbricato. Grazie all’elevata efficienza degli elettrodomestici e delle luci a led l’impianto fotovoltaico produce più energia di quanta ne consuma.
Localizzazione Chiaverano (TO), 2015
Categoria Passivhaus
Stato Realizzato
Committente Perego Pierangela – Tori Silvano
Dimensioni 100mq
Project team Studio Zeropositivo architetti
Collaboratori: Ing. Gionata Sancisi – Energie Naturali SAGL – Guerra srl
Fotografie Arch. Davide Guerra