Paraty House
La Paraty House di Marcio Kogan e Suzana Glogowski si presenta come un volume composto da due scatole di cemento armato ancorate al fianco della montagna di un’isola brasiliana. Due prismi moderni tra gli enormi massi del litorale. I volumi del progetto, esterni alla montagna, sono posti quasi all’altezza della spiaggia, a sbalzo su di essa per 8 metri. La casa, con abilità strutturale, trova equilibrio nella topografia del terreno, e costituisce una sorta di accesso aperto e ampio a una natura praticamente incontaminata. Fra le rocce di Paraty, nella fitta foresta pluviale dell’isola, si scopre questo volume ortogonale che penetra nel verde e da cui si ha subito accesso al cuore della casa che ospita un’importante collezione di mobili del XX secolo progettati, tra gli altri, da George Nakashima, Luis Barragan, Lina Bo Bardi, Sérgio Rodrigues, Joaquim Tenreiro e Zanine José Caldas. Gli abitanti arrivano solo in barca: l’ingresso della casa, a cui sia accede dopo aver attraversato la spiaggia, avviene tramite un ponte metallico che, passando al di sopra di una piscina in cristallo, conduce alle scale che collegano al volume più basso in cui vi sono soggiorno, cucina e servizi. Questo spazio continuo interno ha una lunghezza di 27 metri ed enormi vetrate per permettere la vista-mare. Le stesse scale conducono al volume superiore che ospita le camere da letto. Nella parte anteriore della casa, pannelli retrattili di rami di eucalipto proteggono le stanze dal sole. Gli spazi che si affacciano verso il monte hanno piccoli patii interni con illuminazione zenitale e calcestruzzo a vista trattato con una particolare texture. Tutta la parte superiore della casa è coperta da terrazze, osservatori per gli abitanti, o da giardini per le sculture e per le piante medicinali e le erbe commestibili.