La nuova Terra dei Bambini
Nato in ambito di cooperazione internazionale, il progetto del nuovo asilo per la comunità di Um al Nasser “New children’s land”, si propone di portare l’eccellenza in termini di architettura, sostenibilità e programmi didattici nel contesto di emergenza umanitaria della striscia di Gaza. Per rispondere ad esigenze culturali si è scelto di dare alla scuola un impianto introverso, che crea un’oasi felice protetta dall’esterno. Aule comuni e flessibili, un ampio spazio aperto e un patio introverso creano i presupposti per una didattica alternativa. Caratteristica della scuola New children’s land ed elemento di evocazione culturale è la volta nubiana: la troviamo nel portico, asse principale del progetto, pensato per proteggere l’area amministrativa dalle piogge e fornire uno spazio ombreggiato e multiuso; essa caratterizza lo spazio di ciascuna aula e il suo ripetersi rimanda ad un paesaggio di dune di sabbia, evidenziato da una linea continua che quando si abbassa diventa un elemento ludico e di socializzazione per i bambini. Questo antico tipo di volta, che non richiede l’utilizzo di centine, rappresenta una soluzione innovativa e sostenibile per la striscia di Gaza, dove la difficoltà nel reperire le risorse comporta la necessità di ricorrere a materiali locali e tecniche costruttive economiche e semplici. Nella stessa ottica vengono realizzati i muri in mattoni pressati (prodotti in loco) e i tetti verdi. Alla scelta di soluzioni economiche si accompagna l’attenzione al funzionamento bioclimatico dell’edificio: la tecnica di auto-costruzione in mattoni pressati garantisce l’inerzia termica delle pareti, i tetti verdi isolano le coperture d’inverno e favoriscono il raffrescamento estivo. Le aule sono progettate per avere una ventilazione incrociata che aumenta il comfort nelle stagioni calde, mentre le piccole aperture sulla parete alta delle volte sono realizzate per favorire la fuoriuscita dell’aria esausta. Le volte, intonacate di bianco, respingono il calore estivo e dialogano con il cielo. All’opposto i muri perimetrali, intonacati color sabbia, instaurano un legame visivo con il terreno. Il progetto, infine, consente di trasferire alla popolazione locale nuove conoscenze in ambito costruttivo, attraverso un cantiere-scuola e un vero e proprio manuale di istruzioni lasciato agli abitanti affinché abbiano memoria del lavoro svolto: scelte architettoniche, tecniche costruttive e bioclimatiche vanno così di pari passo con obiettivi sociali, rendendo il progetto sostenibile sotto ogni punto di vista.
Luogo – Um al Nasser, striscia di Gaza
Anno – 2016
Committente – Vento di Terra ONG
Consulenze – AICS (agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo), Tavola valdese, CEI