Attico duplex Lago di Garda
L’attico, che si sviluppa su due livelli, è situato all’interno di un residence esclusivo sorto alla fine degli anni settanta.
Il progetto di ristrutturazione si basa su tre elementi chiave: l’esposizione dell’appartamento che apre al paesaggio collinare circostante; la ricerca di una spazialità che andasse ad aumentare la relazione tra i due livelli del duplex; la richiesta da parte del cliente di ottenere uno spazio più elegante e accogliente.
L’appartamento è caratterizzato da ampie vetrate nella zona living; attraverso una rivisitazione totale della planimetria si è voluto portare il paesaggio all’interno; la zona living fusa con la zona pranzo da vita ad un ampio open space; le aperture ora diventano quadri, il paesaggio il grande protagonista. Gli elementi caratterizzanti di questo spazio, la colonna, la scala e il grande setto, vengono trattati ora come elementi scultorei. La gerarchia dello spazio è ora molto sottile, la fluidità diventa percepibile; lo spazio ora è luce.
Attraverso un processo di alleggerimento, si è cercata di aumentare la relazione tra i due livelli del duplex; sottili ringhiere hanno preso il posto dei pesanti parapetti chiusi. La scala è stata riportata alla sua naturale forma essenziale spogliata dalla pesantezza dei materiali di finitura; il grande prisma che fa da filtro tra la zona vera e propria della cucina e l’ingresso, viene alleggerito da elementi in vetro opalino che ne aumentano l’effetto di plasticità.
L’eleganza formale, richiesta dal committente, vede la sua massima espressione nell’utilizzo di materiali naturali e nella scelta di opere d’arte contemporanea.
Il colore è dettato dal colore della natura; legni non trattati, pietre e rivestimenti che mantengono le loro caratteristiche di colorazione allo stato naturale.
Una scelta accurata di opere d’arte contemporanea diventa protagonista; un percorso che interessa ciascuna zona della casa e consacra ancor più il legame tra i due livelli.
Nella zona Living sono presenti opere di Jesse Littlefield, Yang Maoyuan e Tomie Othake; come invito al primo livello è presente una significativa opera di Walid Siti che affaccia sulla scala; salendo poi troviamo opere di Micheal Phelan, Bernhard Buhmann e Micheal Bevilaqua.