Full of Void

Grossi muri di pietra che hanno memoria di tempi lontani nascondono dettagli inediti immersi in uno spazio reinventato dallo studio Eutropia di Firenze, per un collezionista d’arte italo-londinese. Un’architettura sintesi perfetta di esigenze contemporanee e di un lontano mondo rurale. Una scatola che ricorda e conserva totalmente tutti gli strati di un tempo e di una toscanità che non si possono perdere. All’esterno una casa quasi mimetica, accoccolata sulle colline del chianti aretino, all’interno un focolare reinventato per ospitare amici da tutto il mondo. Una rivoluzione totalmente legata al presente, solo alcune tracce visibili di tecniche, materiali e sapori antichi. “Questo e’ il posto in cui vengo quando voglio rilassarmi”, è la prima cosa che viene in mente a Fabrizio, il proprietario, pensando a questa casa. “Svegliarsi la mattina con questo silenzio, senza i rumori frenetici della città, fare colazione con gli amici in terrazza e assaporare questo posto meraviglioso: e’ proprio la semplicità’ di questo luogo che mi affascina e mi cattura”. Fabrizio non è cresciuto in questa terra, lavora dividendosi tra Londra e Zurigo ed è sempre in viaggio, ma è qui che ha deciso di passare il suo tempo di relax, ha scelto questo angolo di mondo ed è questa che lui sente la sua vera casa. “Può sembrare strano a dirsi ma ristrutturare questa cascina e’ stata un’esperienza fantastica. Vederla trasformarsi nei mesi, parlare con l’architetto dei progressi, dei dettagli e delle scelte importanti e’ stato davvero interessante. Vorrei quasi ricominciare!” Questa passione si coglie ovunque, nelle fotografie d’arte collezionate nella casa e nell’arredo scelto pezzo per pezzo nei mercatini in giro per il mondo o nei negozi di design nelle metropoli europee. Joshua, il figlio di sei anni, ha creato invece la sua piccola galleria personale e ci trascina contento a scoprirla. Anche lui ha scelto come fare la sua stanza, l’ha vista crescere ed ora è il suo laboratorio creativo. “La prima volta che sono entrato in questa casa – spiega il progettista Ugo Dattilo dello studio Eutropia di Firenze – ho percepito che esisteva una complessità spaziale che era stata intrappolata dagli interventi precedenti e aspettava solo di essere risvegliata. Così ho deciso di sottrarre il più possibile per creare dei vuoti in cui lo spazio potesse fluire libero”. Grazie a queste operazioni sono venute alla luce le memorie costruttive e materiche della casa: muri in pietra, antiche travi lignee e roccia affiorante. In questo modo, ricercando un dialogo trasversale tra i tempi, questi elementi sono stati affiancati a nuovi materiali come il vetro, la resina, il corten. Il resto è merito della luce che confluisce tra i piani, i mezzani, le finestre interne. Gli spazi sono stati disegnati per esserne investiti e avvolti. La luce irrompe anche dalle due grandi specchiature, quasi dei tagli voyeuristici negli spessi muri di mattoni e pietra che, creando un filo diretto tra il living e l’esterno, trascinano all’interno le colline verdi che dipingono l’orizzonte: il più bel quadro che la casa possa possedere.

Attico a Firenze

Eutropia Architettura ristruttura un attico di 220mq nel cuore di Firenze, con splendidi affacci sul giardino di Palazzo Pandolfini e con vista sui tetti della città.
Uno sottotetto panoramico con una volumetria complessa, inedita e sorprendente per il centro storico ha suggerito soluzioni innovative nella suddivisione degli spazi.
Il contemporaneo si distacca sempre dall’antico esaltando la plasticità delle coperture e ponendosi come elemento di misura delle eccezionali preesistenze.
Un layout funzionale complesso volto alla massima flessibilità d’uso ha portato ad un progetto incredibilmente ricco di dettagli e soluzioni “sartoriali”: un progetto sitespecific unico ed irripetibile come il contesto in cui si colloca.

casa G

Il progetto inizia dall’ idea di valorizzare una villa abbandonata di inizio ‘900 al centro della città di Como. La famiglia che ospita la casa è di origine marchigiana ed ha sempre vissuto tra i borghi medioevali costruiti in mattoni. Per loro la costruzione è materia, volume e tettonica. Anche la struttura perimetrale della casa risponde bene a questa esigenza di matericità, essendo costruita tutta in pietra portante. C’è una materia che fa da interprete alla “memoria personale”, il mattone, e una materia che porta su di sé la “memoria storica”, quella che parla della tecnica costruttiva che ha dato vita alla casa stessa, la pietra. Le due memorie si incontrano. Si sono conservate le facciate e valorizzate le pareti perimetrali, portandole a pietra viva verso gli interni. I muri divisori sono stati realizzati in mattoni portanti pieni. Il dettaglio costruttivo permette, con l’ impiego del disegno gotico della muratura e con l’ impiego dei mezzi mattoni tagliati di costa, di tirare all’ interno dei muri tutti gli impianti, non andando a compromettere la tecnica costruttiva del muro pieno. Mantenendo le bucature di facciata e spostando la posizione della scala si è creata una doppia altezza nella zona giorno al piano terra, piano che accoglie i due volumi in cui si svolgono parte delle attività lavorative dei due padroni dell’ abitazione: in una stanza lo studio per accogliere i clienti e in un’altra la cucina per lo chef di casa. Da questi due volumi al piano terra partono due braccia che formano il primo piano, in cui ci sono due camere da letto, una padronale e l’ altra per gli ospiti, relativamente ognuna con in proprio bagno. I mattoni in cristallo inseriti nella muratura e l’ intrecciarsi dei vari spazi gli uni negli altri garantiscono pochissima privacy. Infatti i coniugi possono controllare a vicenda in che stanza della casa si trovano!La mansarda è uno spazio riservato per ospitare i figli e avere un salone per eventuali esposizioni. Questi spazi raccontano che la memoria personale è una piccola parte di una memoria collettiva. L’ architettura di questa villa ferma nel tempo come una fotografia quegli elementi che appartengono a questa famiglia, ma che sono parte della cultura di tutti. E’ la definizione di valore.. Fondamento positivo della vita umana.

Pietre Nere Resort

Design team: Architrend Architecture
Location: Modica
Client: Private
Photo: Simone Aprile

CA’ POZZI

what: single-family units in residential complex
(competition 1° prize)
where: luino (VA)
client: SIST GROUP
project: cristiana vannini + linda bigatti + stefano tagliacarne
project team: simone barth + roberta bonaiti + federica branchini + ornella suriano
render: luigi perrucci

FIRTS PRIZE_Concorso di progettazione ad inviti di iniziativa privata | Casa unifamiliare modulare e masterplan Piano di lottizzazione ‘Ca Pozzi’ Luino, Varese

CONCEPT
La vocazione dell’area di intervento è fortemente naturalistica trattandosi di un pendio digradante verso Sud situato a Luino (VA), a metà strada tra il lago e i monti e circondato da aree boschive di grande suggestione. L’idea di progetto è volta a valorizzare queste peculiarità, cercando di ascoltare il luogo pur utilizzando l’area a scopi insediativi. La vista, l’orientamento e l’utilizzo estensivo dell’area sono elementi fondamentali che hanno portato alla proposta progettuale cercando di offrire a tutte le residenze le condizioni migliori. Seguendo il principio del girasole tutte le unità abitative sono orientata verso SE/SO aprendosi verso la vista migliore. Questo viene consentito dall’organizzazione dell’area mediante la realizzazione di terrazzamenti che richiamano le tradizioni di insediamento locali e che consentono un utilizzo del territorio più estensivo e a minor impatto visivo. La configurazione del masterplan interpreta il nuovo insediamento sul modello del borgo rurale.
RESIDENZE
Il progetto ha sviluppato un edificio residenziale monofamiliare da declinare in diverse dimensioni. Un’abitazione efficiente che si caratterizza per l’attenzione ai temi del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale, per la grande flessibilità e per il contenuto costo di costruzione. La matrice che determina la forma della residenza nasce dalla volontà di offrire l’orientamento più favorevole e di valorizzare punti di vista privilegiati, in modo da stabilire un rapporto ottimale con il contesto sia dal punto vista estetico, sia dal punto di vista energetico. Tutto ciò si è tradotto in una forma molto compatta che vede l’aggregazione di due volumi intorno a una cerniera centrale che funziona da ingresso e distribuzione. Tale scelta progettuale permette all’edificio di adattarsi alle diverse orografie dei suoli; i due volumi possono infatti svilupparsi su quote differenti e ruotare intorno al nodo centrale, dando origine a fronti inclinati a favore della vista migliore e dell’esposizione al sole più vantaggiosa.
La rotazione dei volumi crea un patio che diventa un elemento caratteristico della casa, come spazio di mediazione tra interno ed esterno. Uno spazio esterno, ma protetto, che rappresenta l’area di possibile espansione nel tempo. Un tetto ad unica falda inclinata protegge l’edificio, che lo caratterizza dal punto di vista formale e ne limita l’impatto visivo nel contesto, consente di aprire grandi vetrate a sud, mantenendo al contrario il fronte esposto a nord di superficie minima e con aperture ridotte. Dal punto di vista tipologico, l’organizzazione planimetrica e volumetrica dell’edificio si fonda su moduli base che sono stati ottimizzati dal punto di vista delle dimensioni, delle funzioni che accolgono e della flessibilità. L’aggregazione dei moduli determina unità abitative di superfici e forme differenti.
Gli stessi principi di modularità e flessibilità sono anche alla base della scelta di un sistema costruttivo prefabbricato leggero. Tale sistema consente infatti di ottimizzare la realizzazione del modulo, riducendone tempi e costi, garantendo al contempo grande adattabilità per quanto riguarda l’organizzazione degli alloggi, la loro personalizzazione e modificabilità nel tempo, le soluzioni tecniche‐impiantistiche, la scelta delle finiture. Le caratteristiche del progetto, la grande flessibilità che offre in termini di tipologie, di materiali e di finiture permettono all’edificio progettato di adattarsi ai contesti più diversi.
FLESSIBILITÀ
La tendenza attuale del mercato immobiliare presenta profili molto differenziati di utenza, per esigenze specifiche, stili di vita e composizioni familiari. Per questo motivo l’edificio è stato progettato secondo principi che consentono non solo di rispondere in fase di progettazione alle diverse richieste di organizzazione degli spazi all’interno dell’alloggio, ma anche di adattarsi nel tempo ai cambiamenti e alle nuove necessità di chi lo abita. Concorrono a ottenere tale flessibilità, non solo l’impostazione modulare e la distribuzione in pianta dei percorsi e dei servizi, ma anche le scelte costruttive e impiantistiche. In particolare il posizionamento degli impianti e dei servizi lungo la parete rivolta a nord e il ricorso a un sistema costruttivo prefabbricato leggero consente layout degli alloggi differenziati in grado di rispondere ad esigenze ogni volta diverse. Allo stesso tempo modifiche che si renderanno necessarie nel corso degli anni comporteranno lavorazioni poco invasive e realizzabili in tempi contenuti.

RESIDENZE CAMPARI

what: model apartments_concept study and interior mood board
where: residenze campari, sesto san giovanni (MI)
client: MORETTI REAL ESTATE
project: cristiana vannini
project team: alessandra spaltini + pol casamitjana
consultant: vidheya del vicario (psychologist)
communication agency: BIANCHI ASSOCIATI 
render: STUDIO DIM

text: vidheya del vicario_ psychologist
La scelta della propria abitazione accompagna da sempre l’uomo e si è andata evolvendo con la storia stessa dell’umanità divenendo sempre più, sia per l’individuo sia per la società, una delle maggiori forme di espressione del proprio tempo e della propria individualità. Per questo motivo, architettura e psicologia condividono un linguaggio ricco di affinità, in quanto hanno come elemento centrale la persona, il suo ambiente naturale e culturale e la loro relazione.

CLASSIC
Si caratterizza per la scelta di materiali lussuosi, ricercati ed eleganti, reinterpretati in modo attuale e contemporaneo. Si prediligono i toni caldi e rasserenanti, mentre lo spazio e gli oggetti sono esaltati da una luce accentuata che tende invece a esporli. È una casa tanto importante, raffinata ed elegante quanto ospitale, uno spazio che si abita con piacere e facilmente condivisibile con gli invitati. Qui non vi sono elementi sottesi da ricercare o da interpretare, poiché essa si esprime in ciò che è visibile. È un ambiente rassicurante e coerente nello stile che rispecchia una personalità ben strutturata e stabile, legata ai valori della tradizione, ma altrettanto sensibile alle tendenze. La personalità, interprete di questo stile, esprime specialmente la stabilità.

DESIGN
È una casa che si espone, che osa, ma in maniera non convenzionale, perché tende a infrangere i pregiudizi stilistici e a promuovere il pensiero critico. Che fa meditare e che accoglie il mondo delle avanguardie artistiche: l’arte intesa come sperimentazione e ricerca. Il suo giocare con gli oggetti, pop, colorati e originali, è un gioco molto serio, poiché si fonda su una valutazione profonda che è propria di un carattere risoluto, sicuro delle proprie scelte e conoscenze. Gli ambienti si contraddistinguono per un cromatismo deciso e gli spazi sono destrutturati, quasi degli open space, come se la funzione fosse sottomessa alla forma. Chi la abita ha un intenso senso di sé e si distingue per la sua libertà intellettuale.

MINIMAL
È una casa all’avanguardia, vissuta negli spazi e nei tempi necessari fra i molti impegni e spostamenti, proiettata al divenire, telematica. Lo stile è essenziale: nella scelta discreta dei colori, nelle luci integrate e nella linearità delle superfici interne e degli arredi. Il risultato è un ambiente funzionale ed essenziale, che esprime un’atmosfera delicata, raffinata quasi suggestiva. Si prediligono forme e spazi leggeri, fluidi e in una soluzione di continuità, senza partizioni. Il gusto sottile si esprime attraverso fisionomie minimali, pulite, di un design che c’è, si percepisce, s’intuisce ma che non appare, che non si espone. La dinamicità è la qualità che tratteggia meglio questo carattere.

MODERN
Le linee sono pulite, l’ambiente è raccolto, contenuto, regolare, emana una sensazione di confortante equilibrio. Lo spazio abitativo è funzionale, pratico e nello stesso tempo accogliente e invitante. Questo stile non cerca di apparire, ma tende a mettere se stessi e gli altri a proprio agio, creando un’atmosfera vivace, rassicurante e piacevolmente condivisibile. Per questo si prediligono i cromatismi chiari, la creazione di ambienti delicati e familiari. La sua personalità si esprime in luci morbide e ambrate, in spazi e arredamenti che creano un clima confortevole che parla di quotidianità, di spazi partecipati e di racconti di vita in comune. La caratteristica che meglio ritrae questo stile è la socievolezza.

LUXURY
Ricercatezza ed emozionalità. Propone scenari intensi, che comunicano bellezza, benessere e agiatezza. È uno stile elaborato e ricercato, che predilige materiali e arredi pregiati. Gli ambienti hanno una spiccata personalità, ove la dimensione decorativa è forte, intensa e sensoriale, fatta di ricchi dettagli e di finiture di alta qualità. Le luci sono decise, quasi sceniche e nulla è lasciato al caso. E’ un mondo di atmosfere lussuose quello in cui si entra, che non può e non vuole lasciare indifferenti. L’espressione della forza è la sua caratteristica più evidente.

Villa privata House#4

Un’ex carrozzeria trasformata in una villa moderna nel cuore della Toscana

Convertire in abitazione contemporanea un’ex carrozzeria degli anni 60′ a Pontedera, corrispondeva perfettamente alle aspirazioni di una giovane coppia italo-canadese attratta dai grandi spazi e dall’estetica nordeuropea.
Anche Marzia e Leo Dainelli si sono subito innamorati dello spazio e, attratti dalla struttura anticonvenzionale e sfidante, accettano l’ incarico di costruire un’abitazione privata coniugando, con talento, passato industriale e presente residenziale e privilegiando il libero passaggio della luce. All’interno dell’edificio le linee sono moderne e rigorose e la suddivisione degli spazi è diventata più articolata, rispetto alla struttura originaria, poichè si è cercato di ottimizzare l’apporto di luce naturale, aggiungendo finestre per tetti a diverse altezze, in aggiunta a quelle verticali.
L’elemento architettonico di maggior interesse è la parete in cemento con effetto delle doghe in legno orizzontali, che domina tutto il living e continua sino al piano superiore dove è visibile dalla vetrata del doppio volume.
Il pavimento in gres di grande formato di Marazzi Group sui toni del grigio chiaro, si sviluppa per tutta la superficie.
Nell’ampia zona living open air il mobile sospeso di Poliform grigio scuro si integra perfettamente alla parete in cemento, mentre il divano di Edra è stato pensato con un particolare colore muschio per portare una nota di colore a contrasto con il bianco delle pareti e il grigio dei pavimenti. A completare la zona giorno complementi di ricerca, rari ma scelti con cura che sposano semplicità e linee pulite come il carrello bar anni ’70 acquistato da un vecchio rigattiere a Pietrasanta. Spazio speciale è anche quello dell’area pranzo dove domina il tavolo in noce di Riva 1920 abbinato a delle vecchie sedie dal sapore vagamente decò, laccate nere e rivestite con un velluto giallo siena dal carattere deciso, insieme al lampadario Bolle di Gallotti & Radice. “L’idea era proprio quella di creare un’oasi di pace dove il gusto rigoroso tipico del Nordeuropa fosse in armonia con alcuni mobili ed oggetti originali dal sapore etnico, ricordi di questa famiglia che in un tempo non troppo lontano viveva in Oriente e che oggi ha scelto una nuova vita non lontano da Firenze” spiegano Marzia e Leo Dainelli.

A former body shop becomes a modern home in the heart of Tuscany

A young Italian-Canadian couple in love with wide-open spaces and Northern European aesthetics had a wild dream: to convert a 1960s body shop in Pontedera into a contemporary home. For Marzia and Leo Dainelli, too, it was love at first sight. Drawn to the unconventional and challenging structure, they took up the challenge of creating a private home that blends the building’s industrial past with its residential present, and lets the light flow through the entire space. The building’s interior lines are modern and sober. The original open space was divided into smaller rooms, with a focus on bringing in as much natural light as possible, adding skylights at various heights in addition to the traditional windows. The most interesting architectural element is the concrete feature wall with a horizontal slat effect, which dominates the entire living area and rises to the upper level where it can be seen through the window overlooking the double-height space. The entire floor is covered with large grey stoneware tiles by Marazzi Group.
The dark-grey Poliform piece of furniture in the open-space living room marries perfectly with the concrete feature wall, while the Edra sofa was upholstered in an unusual moss colour for a dash of colour contrasting with the white walls and grey floor. Combining simplicity and clean lines are the fine, rare and carefully chosen accessory accents, like the Seventies bar cart purchased from an old junk dealer in Pietrasanta. The dining room is also unique, dominated by a walnut 1920s Riva table that was paired with vaguely art-deco chairs that were lacquered in black and upholstered in a decisive Siena yellow, and a Bolle hanging lamp by Gallotti & Radice. “The idea was to create a haven of peace where the strict taste typical of Northern Europe harmonised with a few furnishings and unique items with an ethnic feel, souvenirs of a time not that long ago, when the family lived in Asia. Today, they have chosen a new life near Florence”, explain Marzia and Leo Dainelli.