Il nostro team di progettazione è stato incaricato di intervenire in uno stabile d’epoca nel cuore di Milano, a soli 10 minuti a piedi da Piazza del Duomo, allo scopo di rifunzionalizzare un bellissimo appartamento signorile con vista sul Parco delle Basiliche.
L’alloggio di 150 mq si trova al quarto piano dello stabile e, allo stato attuale, è composto da un ampio ingresso, cucina, sala da pranzo, quattro camere, doppi servizi e due balconi. Pur godendo di un’ottima esposizione e di una condizione generale datata ma accettabile, la distribuzione planimetrica originale risulta essere oggi poco funzionale.
Per questi motivi e per meglio rispondere alle richieste del mercato immobiliare, la proprietà ha deciso di intervenire affidando al nostro studio il progetto di interior design e la sua realizzazione.
Visto il notevole potenziale dell’appartamento, Zeropositivo ha elaborato due soluzioni progettuali differenti, caratterizzate da un’accurata distribuzione degli spazi interni e dal conseguente ammodernamento degli impianti termici e sanitari.
Una parte molto importante dell’intervento ha riguardato poi la scelta degli arredi e delle finiture, oltre alla definizione e verifica di tutti i corpi illuminanti.
Il risultato del percorso progettuale è un alloggio moderno e funzionale, con ingresso, tre camere da letto e due bagni, di cui uno attrezzato a lavanderia. I potenziali acquirenti possono poi scegliere di privilegiare l’accoglienza degli ospiti, optando per un grande soggiorno living e un’ampia cucina open space, oppure l’home-working riducendo la zona giorno per ricavare una camera in più da adibire a studio privato.
Localizzazione Milano, 2016
Categoria Interior design
Committente HABITAT r.e. sagl
Dimensioni 150mq
Project team Studio Zeropositivo architetti
Rendering Arch. Mattia Barlocco
OSTUNI 2011
Una dimensione sostenibile a misura umana, un’attrazione e una passione verso manufatti favolistici, verso un paesaggio e l’ambiente naturale, con una sensibilità frutto della tradizione lasciata da generazioni di uomini e donne e dal loro stile di vita, una fatica che ha prodotto la civiltà contadina che riverbera ancora i suoi effetti positivi donando l’incanto dei luoghi e un modo nuovo di vedere le cose.
OSTUNI 2013
Rula & Jim hanno scelto la Puglia attratti dal territorio, dai trulli e dai colori.
Hanno voluto recuperare un complesso di trulli e lamie per trasformarlo in una casa per loro e per gli amici immersa nel verde degli ulivi.
Il progetto è stato selezionato dall’emittente Americana HGTV per il programma Extreme Homes.
OSTUNI 2014
Un edificio, abbandonato definitivamente negli anni ’50 del secolo scorso nella contrada Fumarola nei pressi della città di Ostuni in provincia di Brindisi caratterizzato da spesse mura in pietra bianca e da ambienti voltati, è stato trasformato da vecchia rivendita di Sali e Tabacchi in piccola struttura ricettiva. Lo studio di architettura Flore&Venezia ha curato il progetto di riabilitazione del manufatto nato come casa colonica intorno alla fine del 1800 e che nel corso del tempo aveva subito diversi rimaneggiamenti.
OSTUNI 2009
Questo intervento ha riguardato la ristrutturazione di una antica masseria del 1890 e la nuova definizione dei locali una volta destinati a garage e stalle a servizio della casa padronale.
Ne è nato un progetto di volumi e giardini che si alternano in un ritmo magnifico.
Il vecchio aranceto oggi ha al suo centro una piscina in modo da accogliere gli ospiti sul bordo al profumo delle zagare.
Gli arredi sono stati in parte recuperati da vecchie case di proprietà ed in parte scelti.
Ne risulta una casa che si apre all’ospitalità ed all’accoglienza con il calore tipico delle case mediterranee.
LOCATION ITALY – SAMBUCETO
DESIGNERS STUDIO ZERO85, GIOVANNA PIZZELLA, MIRKO GIARDINO, MARIO MICHETTI
PROJECT YEAR 2010
PHOTOS BY SERGIO CAMPLONE
PROJECT FACTS
DIMENSIONS TOTAL PROJECT SURFACE 320MQ
Insieme al vecchio faro, il Met è l’ultimo avamposto sul nuovo lungomare di Marina di Ragusa.
Dopo la demolizione dell’attiguo edificio, costituisce l’unico costruito al centro di due vuoti urbani: da una parte P.zza Dogana e dall’altra Piazza Torre, realizzata sul sedime dell’ex Camperia (antico magazzino).
La richiesta della committenza è la trasformazione dell’edificio da residenziale a commerciale (bar-ristorante) e la chiusura a veranda del terrazzo.
In origine la fabbrica presenta dei tre prospetti liberi due risolti e uno cieco (p.zza Torre), con travi e pilastri in c.a. a vista.
Questa dualità permane nel progetto.
Il prospetto su p.zza Dogana, ben noto negli anni agli abitanti del luogo, è cristallizzato e mantiene i connotati stilistici e le bucature anche laddove non servono più.
Il prospetto su Piazza Torre è pensato invece come estensione verticale della piazza, per sopperire alle sue mancanze (verde, arredo urbano, punti di aggregazione); spazio fruibile e trasformabile, cornice per esposizioni temporanee all’aperto. Partendo dalla maglia strutturale di travi e pilastri si genera un reticolo, che acquisisce tridimensionalità in prossimità della veranda. Nei punti del reticolo ottenuti dall’intersezione delle ortogonali, è posto un modulo che accoglie il sistema d’illuminazione della facciata e diventa supporto per possibili installazioni.
Il non finito iniziale della facciata permane e genera infinite risoluzioni.
Anche gli interni subiscono il processo di riduzione alla struttura portante. Al piano terra i blocchi funzionali sono come monoliti lasciati dal mare. Il cubo di ferro che accoglie i bagni è ossidato all’esterno(ferro nero) e perlescente all’interno(alluminio). Dalla scala al piano superiore una patina turchese riveste il tutto e crea una sensazione di sospensione propria del galleggiare nel mare, che di questo spazio è la quarta parete.
sito: marina di ragusa
tipologia: caffè_ristorante
superficie: 160 mq
committente: food & service srl
strutture: ing. francesco ingallinera
impresa: renova restauri srl
progettazione: 2010
realizzazione: 2011
foto: natale defin
Tinchitè è il progetto di un ristorante di cucina tipica siciliana, nel cuore del centro storico di Ragusa.
La richiesta della committenza è un luogo che rappresenti al meglio la loro cucina casalinga.
L’intervento riguarda i bassi di un edificio dell’ottocento, recuperati dopo anni di abbandono e degrado.
Due ambienti stretti e lunghi, posti uno di seguito all’altro e leggermente traslati, connettono internamente le due strade su cui affaccia l’edificio, consentendo allo sguardo una profonda visuale.
La struttura è in muratura portante e i soffitti voltati a botte.
Il programma prevede la realizzazione della cucina e dei servizi, di una sala per la somministrazione, un piccolo bar e una zona degustazione per le consumazioni veloci.
L’obiettivo è creare un luogo semplice ed essenziale.
Lo spazio è liberato dai vecchi controsoffitti e lambris e riportato all’assetto originario: due ampi ambienti rettangolari. Nel primo sono collocati la cucina, il bar e i servizi, nel secondo la sala somministrazione.
L’unica partizione, necessaria a delimitare la cucina, è pensata come un elemento
d’arredo: realizzata in acciaio nero e vetro armato è visivamente staccata dal pavimento e dal soffitto, come fosse un separé.
L’utilizzo del vetro armato recuperato in una vecchia vetreria, ha permesso di avere un giusto equilibrio tra la privacy degli operatori e la trasparenza per i fruitori.
Posta alla sinistra dell’ingresso principale, la parete-separé si sviluppa longitudinalmente alla prima sala definendo e amplificando l’effetto cannocchiale verso l’opposto ingresso.
Diventa inoltre parte integrante dell’infisso, separandolo in due parti: una per l’accesso al locale, l’altra per l’accesso alla cucina.
Opposti alla parete divisoria, due lunghi ripiani realizzati in lamiera di ferro garantiscono un piano d’appoggio per le consumazioni veloci.
In asse con la parete di ferro e separato della larghezza necessaria per l’accesso ai servizi e alla cucina, è collocato il bancone per la mescita e la cassa, realizzato su disegno, in legno laccato grigio e marmo di carrara. Sopra il bancone, una struttura di acciaio nero, accoglie il sistema d’illuminazione, le mensole per le bottiglie e le rastrelliere per i calici.
I servizi per il pubblico si trovano alle spalle del bar.
Utilizzando un unico vecchio infisso di recupero, sono state realizzate la porta di accesso ai servizi per i clienti e con gli scuri, la porta a saloon di accesso alla cucina.
La seconda sala, separata dalla prima da una bucatura con gli stipiti di pietra, accoglie la zona somministrazione con sedie e tavoli per un totale di quaranta posti. Un antico mobile da bottega per il servizio e le lampade lucciola o lanterna di Mario Nanni, rendono protagoniste le pareti grezzamente intonacate e le irregolari bucature riportate alla luce e ripulite.
Gli intonaci a calce, stirati a mano libera, sono stati lasciati del colore naturale dell’inerte locale.
La pavimentazione, un gres porcellanato 20×20 della Mutina, è stesa a tappeto sull’intera superficie, compresi i rivestimenti dei bagni e della cucina.
Dalla seconda sala, un secondo ingresso conduce a un piccolo vicolo con ampie gradinate e tavoli all’aperto.
identificazione: tinchitè
sito: ragusa
tipologia: ristorante
committente: privato
superficie: 82 mq
progettisti: valentina giampiccolo_giuseppe minaldi
collaboratori: marco scebba
cronologia: ottobre 2014_marzo 2015
fotografie: emanuela minaldi
The aim of the project was to provide a representation of Italian way of life through an emotional experience: landscapes, water, light, materials, sounds, smells, images involve visitors from all sides. All senses interact with the contents of the various sections. In La Misura (measure) section the light variation, from daylight to night, the sounds of the waterfall, the gull shout are mixed with the sound of the wind accompany the public on a wide glass path-walk on a gurgling water pool, representing the Mediterranean. The large projection show (40×7 meter) with Tuscany or Puglia landscapes or Rinassance’s towns views lead the visitor to the huge pearl, symbol of re-birth and renewal. Inside the Satiro Danzante, the world famouse bronze sculpture, recently re-discovered on the abyss of the Mediterranean Sea after 2.400 years and restored by the most advanced and modern techniques.
Client – Commissariato Generale per Expo 2005 – Ministero AA.EE.
Team – Amedeo Schiattarella, Andrea Schiattarella, Paola Schiattarella, Luciano Calosso, Mara Cei, Emidio Di Nicola, Valeria Giglio, Roberto Greco, Carla Maresca, Cristian Massimi, Rossella Ragazzini, Alberto Riccioni, Irene Rinaldi
With – Sturchio Architects & Designers, Studio Calosso
Tasks – Preliminary design, design development