Casa in via Giolitti

CASA IN VIA GIOLITTI – Il progetto di rinnovamento degli spazi di questo interno torinese è costruito attorno al soggiorno in cui due grandi finestre ottocentesche inquadrano le alberature e il cielo della piazzetta antistante. In un angolo dell’ampio soggiorno viene inserita una scatola verde le cui facce interagiscono con il volume esistente; alcuni piani vengono eliminati, su altri si disegnano linee a cui corrispondono tagli e aperture. In questo modo la scatola in cartongesso non è elemento chiuso e rigido, ma oggetto plastico che si adatta allo spazio in cui viene collocato creando assonanze e relazioni con esso. Dal soggiorno si intuisce che la scatola nasconde qualcosa, il desiderio della scoperta induce ad attraversare lo spazio per conoscere cosa c’è al suo interno – l’area per il cucinotto. Da dentro la scatola i tagli e le inquadrature stabiliscono relazioni con ciò che sta nel soggiorno – il tavolo per il pranzo, la libreria, l’ampio divano – e al tempo stesso indirizzano lo sguardo verso i finestroni stabilendo il contatto visivo con il mondo al di fuori dell’alloggio. Ciò che è inquadrato dai finestroni – cielo, nuvole, chiome degli alberi – diventa spunto progettuale per la scelta di colori e materiali: il verde per la scatola, il legno naturale della pavimentazione, la pietra che impreziosisce il bagno, il mosaico acquamarina per la nicchia della doccia.
Foto: Jana Sebestova, fotografa

Casa in via Mazzini

CASA IN VIA MAZZINI – La proprietaria di questa casa situata in un edificio ottocentesco del centro storico di Torino ha posto due condizioni: respirare l’atmosfera portoghese a lei cara e portare all’interno dell’alloggio più luce naturale possibile. Il progetto ha riguardato la ridefinizione di tutta la zona giorno, dove tagli nelle murature e ampie aperture hanno liberato la parete su cui si aprono le finestre esterne trasformandola in un elemento continuo e senza interruzioni che accoglie e accompagna il progressivo passaggio della luce naturale nei vari ambienti durante l’arco della giornata: ingresso, pranzo, biblioteca e cucina diventano un racconto continuo fatto di spazi definiti ma collegati fisicamente e visivamente tra loro. Il muretto all’ingresso è ricoperto di azulejos fatte a mano dai motivi geometrici e arrivate direttamente da Lisbona. I colori e i motivi geometrici delle ceramiche smaltate diventano matrice compositiva per la definizione dell’interno nei suoi elementi costitutivi, nella scelta dei colori e degli elementi di arredo.

Cascina storica restaurata

Intervento di recupero funzionale di una storica cascina in località Montecchio, vicino a Bogogno (NO) lasciata in disuso da circa un ventennio. Tutte le coperture sono state rifatte mantenendo ed integrando dove necessario l’orditura primaria con legname di recupero dello stesso tipo. Allo stesso modo è stato fatto per i solai interni in legno e per le travi di sostegno. Murature in pietra sono state integrate con l’intervento di cui e scuci mentre grande attenzione è stata data all’umidità di risalita creando un vespaio aerato e una barriera chimica anti risalita. tutti i serramenti esterni originali sono stati restaurati e recuperati come pure il ballatoio ligneo di primo livello. intonaci a calce dai colori tenui sono stati integrati alla pietra ed ai mattoni faccia a vista.

Casale rustico – ex fienile

Il progetto di recupero di questo fabbricato rurale un tempo deputato alla stalla per il ricovero degli animali di un contadino (asini e galline al piano terreno, fieno al piano superiore) ha comportato la radicale trasformazione degli spazi creando le condizioni di abitabilità interne. Una nuova scala di collegamento in pietra è stata creata ex novo come pure un intero solaio in legno. Dal precedente spazio del pollaio è stato ricavato il bagno, dalla stalla vera e propria una cantina per il vino, dallo spazio aperto dove veniva tenuto il fieno è stato ricavato uno studio open space chiudendo le aperture con nuovi serramenti in ferro e vetro.

GS43 – Private Apartment T13

The interior of this penthouse, built on an old building in the heart of Vienna, combining classic and modern design, respecting the artistic value of the historical context. The custom-made furniture, sophisticated design and the swimming pool on the terrace, placed it on a luxury real estate market in Vienna. FADD Architects was responsible for the creative direction and interior project manager, working with local artisans to design custom furniture.
STRUCTURES – GLÜCK ARKITECTURE
COLLABORATORS – LISA IDZIOREK
PHOTO – ANDREAS WALLNER
CONSTRUCTION MANAGERS – KASWURM IMMOBILIEN & WOHNBAU GMBH

Luconi_casa3

LUCONI & C Srl
Private house_casa 3
location: Vomero Napoli – Italy
design: Arch. Nicola Cinque
photo: Marco Di Niscia

Luconi_casa4

LUCONI & C Srl
Private house_casa4
location: Perugia – Umbria – Italy
design: Studio Giammetta & Partners
photo: Alessio Neroni – Luigi Filetici

PRESTIGIOSA DIMORA FRA LE COLLINE DEL CHIANTI

Il complesso rurale sorge ai confini del Chianti senese, in territorio a forte vocazione agricola. La mancanza di un legame con l’architettura ufficiale non facilita la collocazione cronologica dell’edificato, che tuttavia può ricondursi ad un momento tardo-seicentesco. Il complesso edilizio, in origine composto di tre corpi di fabbrica distinti, mostrava evidenti le tracce dei guasti subiti nel tempo. Dal tetto, crollato in più punti, infiltrazioni di acqua piovana lentamente avevano impregnato e compromesso sia la muratura portante, fino a provocarvi lesioni profonde tra i conci di pietra, sia anche i solai su travi lignee. ttraverso un Piano di Recupero si è voluto riscattare l’intero complesso edilizio, con l’obiettivo progettuale teso alla ricerca dell’integrazione con la natura dei luoghi e con la loro storia, a voler confermare una continuità con il passato remoto e prossimo. L’intervento edilizio è stato condotto, dove possibile, con i criteri del restauro e fortemente ispirato al totale rispetto della struttura esistente. La muratura esterna è stata consolidata e ricucita, adoperando tecniche artigianali che garantissero risultati estetici e funzionali. Le pietre sono state ripulite dalle sbrigative precedenti stuccature a base di cemento, e nuovamente stuccate lungo i ricorsi con impasto a base di calce-rena-ossidi, ricreando in cantiere finiture naturali e perfettamente compatibili con il contesto, sia nei materiali sia nelle tonalità cromatiche. L’impianto planimetrico dell’edificio principale è improntato alla massima semplicità: ognuno dei tre piani fuori terra, di forma quasi quadrata, è attraversato da due muri di spina perpendicolari ai muri perimetrali, i quali, intersecandosi al centro del fabbricato, danno luogo a quattro ambienti quadrati fra loro comunicanti, di superficie pressoché identica. Il nuovo impianto distributivo mantiene e ricalca l’impianto originario, con l’intento di coniugare gli antichi locali e percorsi con le moderne esigenze abitative. Al piano terra sono stati ricavati gli spazi per la sala da pranzo e la cucina. La pavimentazione, ispirata all’antica tecnica del “cocciopesto” di epoca romana (opus signinum), è stata ottenuta miscelando calce naturale con polvere di marmo nelle tonalità del beige, steso e tirato a mano e successivamente trattato con cere naturali a protezione; i soffitti a voltine ribassate sono stati consolidati e trattati a vista. Al piano primo è stata collocata la zona giorno. Fulcro distributivo e prospettico rimane il camino (ora doppio, sul soggiorno e sullo studio attiguo), laddove il vecchio camino testimoniava la centralità del focolare domestico. Per la pavimentazione sono state utilizzate antiche mattonelle di cotto di recupero, restaurate e montate in diagonale. I soffitti di legno sono stati completamente ricostruiti secondo lo schema tradizionale, utilizzando travi di legno di castagno sabbiate e successivamente trattate con una leggera velatura a calce. Il piano secondo è stato interamente destinato alla zona notte, con la creazione degli spazi distributivi e di servizio per le stanze da letto. La pavimentazione è stata realizzata con listoni di legno di grande formato, ottenuti dalla spanconatura di antiche travi di quercia, spazzolati al grezzo e montati su pannelli a perdere.

RISTRUTTURAZIONE DI COMPLESSO COLONICO

Trattasi di un complesso di fabbricati destinato anticamente a funzioni connesse all’attività agricola, e realizzati nella tradizionale muratura mista di pietrame e laterizio lasciata a vista. Il podere sorge in contesto morfologico di tipo collinare, alla quota di circa 180 m s.l.m. L’intervento ha previsto, innanzi tutto, il consolidamento e la ricucitura della muratura perimetrale, laddove si ravvisavano scollamenti nella tessitura muraria, con successivo restauro e ripulitura delle pietre, e stuccatura finale “a punta di mestola” con malta di calce. E, quindi, la riorganizzazione degli spazi residenziali e di servizio: le funzioni destinate alla residenza sono state suddivise in zona giorno, al piano terreno, e zona notte, al piano primo. Fulcro dell’intervento rimane il vano scala centrale, attorno a cui ruotano e si sviluppano i vari ambienti. Le aperture realizzate simmetricamente nei solai del piano primo, consentono la percezione visiva di tutti gli spazi in ogni direzione, attraverso numerosi e continui scorci prospettici, ed una libera e continua circolazione della luce filtrante dagli alti lucernai, che contribuisce a dare risalto alle ampie superfici voltate dei saloni.

STORICA DIMORA NEL CHIANTI SENESE

Fra le colline del Chianti senese, luogo celebrato per la bellezza della campagna e la dolcezza del paesaggio collinare, sorge il complesso edilizio di un’antichissima canonica, annessa alla pieve del sec. VII. Gli edifici, realizzati quale abitazione del curato in epoca medioevale, allorquando i vicari presero a stabilirsi presso le chiese succursali, si ispirano alla tipologia dell’abitazione rurale. Spesse murature costruite in pietra mista a mattoni, lasciate a vista e sagomate agli spigoli da conci in pietra lunghi e corti alternati, assicurano robustezza e solidità alla struttura. Il complesso edilizio, a due piani fuori terra, si compone di quattro corpi di fabbrica distinti, organizzati attorno ad un cortile centrale, chiuso sul lato nord dalla navata destra dell’antica pieve. Constatato lo stato di progressivo decadimento dei manufatti, è stato proposto un articolato progetto di ristrutturazione dell’intero complesso, finalizzato al dignitoso riutilizzo delle antiche strutture ed attuato mediante un difficoltoso intervento in cantiere.
Obiettivo primario quello di recuperare alla funzione abitativa i locali del piano terreno, fino a qui destinati a depositi o magazzini, e costituiti da molteplici vani di ridotte dimensioni in pianta ed alzato, e, soprattutto, quasi mai raggiunti dalla luce naturale diretta. A tal fine, il piano di calpestio è stato notevolmente abbassato; alcuni ambienti sono stati ampliati e resi comunicanti attraverso la demolizione delle murature divisorie; alcune aperture esterne sono state ingrandite o riaperte, quando preesistenti e tamponate negli anni, permettendo così alla luce naturale di invadere ovunque l’interno e disegnare suggestive atmosfere scandite dalla dinamica degli scorci prospettici. Elemento caratterizzante del progetto è la piscina, costituita da una vasca stretta e lunga e realizzata con materiali e tecniche in grado di confondere il più possibile l’invaso con l’ambiente circostante. Posizionata lungo l’asse longitudinale nord-sud, visivamente costituisce il proseguimento del terrazzo esterno dell’edificio maggiore, che prosegue per un tratto a gradoni fino a “tuffarsi” nella vasca più in basso, assecondando, nella passeggiata, la leggera pendenza naturale del terreno.