Località: Recanati
Anno di realizzazione: ottobre 2009
Categoria Progetto: Architettura d'interni
VILLA BIFAMILIARE SITUATA A PORTORECANATI (MC)
Località: Portorecanati (MC)
Cronologia di progetto:
2008 progetto
2009 – 2010 realizzazione
VILLA DOLINA
Lo spirito con cui abbiamo approcciato il progetto è stato quello del rispetto della tradizione cercando comunque di introdurre innovazione e contemporaneità. Il fabbricato originale è stato recuperato in maniera filologica per quanto riguarda la ripresa della muratura a vista esterna, della copertura in coppi e di alcune porzioni dei solai in legno e, con notevole innovazione, dove non era possibile mantenere o recuperare “il vecchio”. Per l’involucro esterno è stato messo in opera un vero e proprio restauro recuperando e stuccando il mattone faccia a vista originale. Il colore della muratura si presenta molto stonalizzato ma con una prevalenza di rosso che dona carattere hai prospetti. Per dare ariosità agli ambienti interni e per “avvicinare” la natura ed il paesaggio esterni alla vita casalinga, sono state ampliate alcune superfici finestrate. All’interno si è lasciata la sola muratura portante per riuscire a suddividere gli ambienti il meno possibile (spazi ampi e comunicanti). E’ stato messo in primo piano l’ingresso e tutto l’adiacente vano centrale attraverso il quale avvengono tutti i collegamenti sia i verticali che orizzontali per dare un’impostazione dinamica all’abitazione stessa in qualsiasi momento della giornata. Tutto si sviluppa a partire dal posizionamento della scala e del camino”passante” della zona giorno: a sinistra del vano SCALA/CAMINO ci sono i servizi, a destra il soggiorno con l’imponente pianoforte a coda e la sala tv. Al primo piano, a destra, abbiamo la camera padronale con relativo bagno ed a sinistra le camere per gli ospiti. Percorrendo il vano centrale e la scala, elementi chiave all’interno del progetto, è possibile avere una vista su ciò che accade in tutta la casa. Nei soppalchi sono stati ricavati due piccoli studioli (uno per il proprietario l’altro per sua moglie) collegati tra loro da una passerella in vetro La committenza ha avuto necessità di introdurre impianti molto tecnologici e sofisticati automatizzandone la loro gestione. Le travi originali in legno e le relative pianelle del solaio di copertura , poiché molto annerite da un incendio che la casa subì in passato, sono state tinteggiate di bianco e ciò ci ha spinto ad introdurre anche un’illuminazione scenografica con tecnologia a led ad RGB da utilizzare durante eventi particolari. Grazie ad un touch screen, i led riescono a gestire le diverse regie luminose a seconda della situazione o del mood che si vuol creare. Il solaio originale in legno del piano primo,invece, è stato tutto riportato a legno naturale con finitura a cera. I materiali utilizzati all’interno sono naturali: legno al pavimento del primo piano, pietra a grandi blocchi posati, poi levigati sul posto e cerati per il piano terra. Pietra nei bagni dell’abitazione e mosaico vitreo nella pool-house. All’esterno i selciati sono tutti in quarzite molto chiara così come la pavimentazione attorno alla piscina. A schermare la piscina dall’ingresso principale vi è una piccola loggia che assolve anche alla funzione di delimitare lo spazio dedicato alla piscina creando così l’effetto di un grande balcone affacciato sul mare. Il parco comprende anche un laghetto.
Località: Recanati.
Cronologia di progetto e di realizzazione:
• 2004-2005 progetto
• 2005 realizzazione
• 2006 completamento finiture interne e sistemazione esterna
VILLA M. FILIPPETTI E P. DELLA VALLE
Un attico pieno di luce
Forme con la luce
In questo interno la protagonista è la luce che si trasforma nello spazio e negli elementi costituenti della casa. Si è cercato di utilizzare al meglio, sia la luce naturale che la luce artificiale. Nelle ore solari, non a caso, sono stati utilizzati materiali riflettenti e di colore bianco quali, il vetro satinato per le pedate della scala, il telo lucido ed il cartongesso opaco per i soffitti, i corpi illuminanti incassati a scomparsa, che insieme ai raggi solari contribuiscono nelle ore diurne ad intensificare e creare giochi di proiezioni di luce naturale all’interno degli ambienti, rendendoli sempre mutevoli. Nelle ore serali, la luce diventa percorso infilato nelle pieghe del soffitto o fa capolino attraverso i faretti spingenti del telo bianco lucido, distribuendo in forme sempre diverse i vari livelli di illuminamento. La scala è stata pensata come elemento estruso dal solaio, rigorosamente bianca e volutamente leggera, presentandosi con le pedate in vetro sabbiato alla luce naturale e animate dalla tecnologia led nelle ore serali, garantendo in questo modo, uno scenario di grande effetto. La struttura portante della scala è in ferro bianco e cerca di integrarsi armonicamente con l’ambiente circostante divenendo così un elemento di arredo che disegna con la luce il collegamento verticale tra lo spazio giorno e lo spazio notte. L’illuminazione led è alla base del progetto, il tutto è gestito e ottimizzato da un impianto domotico, sia per un’ottimizzazione dell’utilizzo delle luci e sia per il risparmio energetico ai fini di una notevole riduzione dei costi. Dovunque si è dato forma alla luce in modo diverso anche nella zona notte; nel vano di distribuzione alle camere la luce si trasforma in lame che scandiscono il percorso subendo a volte una piega a 90 gradi sulla parete; nella camera il soffitto si smaterializza come una falda retroilluminata e tempestata da micro led; nella cameretta un grande plafone luminoso sembra far entrare un “pezzo di cielo” all’interno della stanza.
Un abito su misura per una scala
Ristrutturazione ex stalla
Ristrutturazione di edificio (ex stalla) danneggiato dagli eventi sismici e convertito in casa per civile abitazione in loc. Renaro di Sellano (PG). Renaro di Sellano si trova a confine tra l’Umbria e le Marche a 900 m slm.
Attico duplex Lago di Garda
L’attico, che si sviluppa su due livelli, è situato all’interno di un residence esclusivo sorto alla fine degli anni settanta.
Il progetto di ristrutturazione si basa su tre elementi chiave: l’esposizione dell’appartamento che apre al paesaggio collinare circostante; la ricerca di una spazialità che andasse ad aumentare la relazione tra i due livelli del duplex; la richiesta da parte del cliente di ottenere uno spazio più elegante e accogliente.
L’appartamento è caratterizzato da ampie vetrate nella zona living; attraverso una rivisitazione totale della planimetria si è voluto portare il paesaggio all’interno; la zona living fusa con la zona pranzo da vita ad un ampio open space; le aperture ora diventano quadri, il paesaggio il grande protagonista. Gli elementi caratterizzanti di questo spazio, la colonna, la scala e il grande setto, vengono trattati ora come elementi scultorei. La gerarchia dello spazio è ora molto sottile, la fluidità diventa percepibile; lo spazio ora è luce.
Attraverso un processo di alleggerimento, si è cercata di aumentare la relazione tra i due livelli del duplex; sottili ringhiere hanno preso il posto dei pesanti parapetti chiusi. La scala è stata riportata alla sua naturale forma essenziale spogliata dalla pesantezza dei materiali di finitura; il grande prisma che fa da filtro tra la zona vera e propria della cucina e l’ingresso, viene alleggerito da elementi in vetro opalino che ne aumentano l’effetto di plasticità.
L’eleganza formale, richiesta dal committente, vede la sua massima espressione nell’utilizzo di materiali naturali e nella scelta di opere d’arte contemporanea.
Il colore è dettato dal colore della natura; legni non trattati, pietre e rivestimenti che mantengono le loro caratteristiche di colorazione allo stato naturale.
Una scelta accurata di opere d’arte contemporanea diventa protagonista; un percorso che interessa ciascuna zona della casa e consacra ancor più il legame tra i due livelli.
Nella zona Living sono presenti opere di Jesse Littlefield, Yang Maoyuan e Tomie Othake; come invito al primo livello è presente una significativa opera di Walid Siti che affaccia sulla scala; salendo poi troviamo opere di Micheal Phelan, Bernhard Buhmann e Micheal Bevilaqua.
Villa Bianca
Il bianco, grande protagonista del progetto, definisce le volumetrie di questa villa, 170 mq di sup. interna, su due livelli. Il gioco dei volumi è stato sapientemente lavorato riadattando le preesistenze dando vita a nuove superfici. Lo studio della composizione architettonica vede ora interagire , geometrie diverse (cilindri e cubi) legati tra loro creando un effetto d’insieme totalmente nuovo.
La scelta del bianco è frutto della scuola su cui si basa lo Studio. L’essenzialità della forma e dei volumi viene fatta risaltare dalla presenza della luce. Il recupero edilizio e la ristrutturazione hanno avuto come elemento fondamentale l’eliminazione di ogni materiale accessorio presente, portando ad utilizzare alcuni materiali essenziali. La semplicità determina l’eleganza di questo intervento. Il colore bianco diventa l’elemento di caratterizzazione di questo recupero edilizio.