Casa Steidl
La richiesta era quella di una casa di vacanza per i fine settimana ma anche una casa nella quale fosse possibile viverci a lungo, ma i limiti edificatori non permettevano maggiori dimensioni. L’area dove sorge è connotata dalla presenza di alcuni grandi massi di conglomerato pietroso. Il progetto condiviso, prevedeva un grande ambiente polifunzionale cucina, soggiorno al piano terreno, un ambiente di sgombero al piano interrato e due camere da letto e due bagni al primo livello, una sorta di “existence minimum” per la vita contemporanea di una piccola e colta famiglia italiana nella campagna sabina. La casa è immersa in un oliveto secolare e con una vista spettacolare di una parete di collina ricoperta da un bosco primigenio di macchia mediterranea che con il suo mutare continuo di colore e luce crea la visione esterna della casa, l’orizzonte del cielo e il cielo dell’orizzonte diagonale. La casa è tutta pensata per questo panorama prettamente naturale, dove l’elemento antropico è dato dal punto di vista privilegiato della grande finestra contenuta da ampie e generose murature parte in pietrame misto e spoglio esattamente come l’antico muro e costituite all’interno di una muratura fittile e intonaco. Un grande camino, il cui retro è un contenitore, ma anche un pilastro per l’edificio e un riscaldamento per l’inverno. La cucina, per quanto possibile vera e comoda, è nascosta dietro a questo elemento del camino permettendo contiguità e anche separazione. I muri sono rifiniti con intonaco a calce a cui poi è seguita una pitturazione, sempre a calce, che ha potuto avere la giusta carbonatazione, creando degli interessanti effetti di velatura e trasparenza, assolutamente naturali. I muri non offrono un certo definito limite ma al contrario rivelano – come nell”acquarello- degli altri livelli. Nel piccolo è essenziale la cura del particolare, perché tutto diventa immediatamente protagonista. Questa architettura moderna non ha tempo, ma è “classica”, conosce l’antico il rinascimento il barocco e la contemporaneità, come le stratificazioni tipiche della nostra cultura che nei casi migliori diventano semplicemente l’aspirazione del nostro modus operandi di fronte a qualsiasi intervento e a qualsiasi luogo. La costruzione poggia le sue basi su un grande masso di roccia e in parte nel terreno argilloso, è stata studiata una fondazione mista ed è stato conservato ed inglobato il vecchio muro. La struttura è in c.a. e le murature sono in poroton da trenta e pietra per uno spessore di altri trenta centimetri circa. La vetrata è della schuco e i vetri sono basso emissivi e antisfondamento, un apposito alloggiamento è stato previsto all’interno della vetrata per una griglia in ferro scorrevole. Per ragioni termiche e di opportunità estetica è stata prevista e realizzata una grande tenda di color naturale all’esterno della vetrata e delle aperture nella stessa per permettere un ottimale raffrescamento e ricambio d’aria. Il riscaldamento è di tipo tradizionale a gas gpl coadiuvato dal turbo camino che con le sue bocchette orientabili contribuisce notevolmente nella stagione invernale a riscaldare la casa, vi è anche a poca distanza un piccolo impianto solare per la produzione di acqua calda sanitaria. Per il tetto a falda unica, si è evitato l’utilizzo della grondaia a vista preferendo una canalizzazione interna non visibile da fuori, ma ottimale sia per il defluvio delle acque meteoriche che per la protezione della facciata principale. La scala in ferro trattato al naturale, collega i tre livelli esistenti occupando uno dei lati di muro a fianco della vetrata l’altro è occupato dalla parte lavanderia della cucina e nascosta dal resto dell’ ambiente principale, tutti gli infissi sono in alluminio colorato ad eccezione del portone d’ingresso che è stato realizzato in legno e ferro.